Il BIM non è pronto, e quindi continuo ad usare il tecnigrafo.
AVVERTENZA : se in Autocad non avete mai capito la differenza tra Spazio Modello e Layout non proseguite oltre.
Parlando con colleghi, sia architetti che ingegneri, sia liberi professionisti che appartenenti a grandi società di ingegneria, mi capita spesso di scontrarmi con lo scetticismo verso i “nuovi” sistemi di progettazione, o quello che banalizzando viene chiamato BIM.
Molto spesso si evita ancora di “passare al BIM” perchè si immagina un mondo complesso, con costosissimi software e problemi di aggiornamento del personale di studio.
Ci sono poi quelli che dicono che il BIM non è pronto, che “non è ancora possibile passare un file da un software all’altro” o che “se non ho il software di calcolo BIM allora mi conviene continuare a usare Autocad LT”.
Bene, io vedo la questione in tutt’altro modo e credo che molti colleghi stiano sprecando energie.
Il BIM è prima di tutto un metodo di lavoro, è la gestione dei dati di un progetto, il BIM non è un software.
Alla base di questo metodo c’è la progettazione per oggetti, e non per linee (come su un tecnigrafo), alla quale si possono aggiungere i successivi tasselli fino ad arrivare al vero e proprio BIM. Progettare ad oggetti vuol dire concepire un modello tridimensionale dal quale poi estrarre le informazioni che ci interessano (tavole, report, computi, liste ferri, ecc…).
Io uso la progettazione ad oggetti anche se devo progettare un semplice muro di sostegno, perchè nello stesso tempo che impiegherei per realizzare la tavola in CAD, o forse meno, ho pronti anche il computo, la lista ferri e se voglio divertirmi anche una vista 3D.
Per chi come me si occupa principalmente di strutture, ma non è ancora passato alla modellazione ad oggetti consiglio di provare a segnare quante ore spende per fare una lista ferri, controllare le pos di un’armatura oppure per calcolare le quantita per un computo. A quel punto capirebbe che quella è un’enorme quantità di tempo sprecato e quasi mai retribuito.
O più semplicemente può ripassare le Leggi di Murphy sulle Modifiche
- Prima legge delle modifiche: Qualsiasi informazione che comporti un cambiamento nel progetto sarà trasmessa al progettista dopo – e soltanto dopo – che tutti i disegni sono stati completati (Meglio conosciuta col nome di Legge dell’ “Adesso me lo dicono!”)
- Corollario: In casi semplici, che presentino una soluzione ovviamente giusta e una ovviamente sbagliata, è spesso più saggio scegliere quella sbagliata, in modo da aver già pronta la conseguente modifica.
- Seconda legge delle modifiche: Quanto più innocua sembrerà una modifica, tanto più le sue conseguenze si estenderanno e maggiore sarà il numero dei disegni che dovranno essere rifatti.
- Terza legge delle modifiche: Se, quando il completamento di un disegno è imminente, le dimensioni vengono finalmente comunicate come sono in realtà – invece di come si era pensato che fossero –, si fa sempre prima a cominciare tutto da capo.
- Corollario: È normalmente poco pratico preoccuparsi in anticipo di eventuali ostacoli: se non ce ne sono, qualcuno si preoccuperà di crearvene.
- Legge del centimetro perso: Nel progettare qualsiasi tipo di costruzione, nessun totale potrà essere calcolato esattamente dopo le 16.40 di venerdì.
Quindi lasciate il tecnigrafo e passate alla modellazione ad oggetti, e il BIM verrà da sè.
Ingegnere civile strutturista con la passione per il calcolo numerico, la progettazione con metodo BIM ed il risparmio energetico.
Credo che nella condivisione delle conoscenze e nella collaborazione aperta tra colleghi.